Occorre il superamento dell’esame di Stato che abiliti alla professione forense.
La risposta è negativa in quanto ciò comporterebbe la violazione del codice deontologico.
L’avvocato può non accettare il mandato conferito e può interrompere la prestazione professionale in corso comunicando al Cliente la sua intenzione e informandolo sugli adempimenti prossimi in Tribunale.
La risposta è affermativa.
La risposta è affermativa.
Ciò non è possibile ed un comportamento diverso integrerebbe un illecito deontologico dell’Avvocato.
In caso di interruzione del vincolo matrimoniale il figlio maggiorenne può avanzare richiesta al Giudice affinché l’assegno di mantenimento gli sia direttamente corrisposto. Il coniuge obbligato al mantenimento non può, quindi, chiedere che l’assegno sia versato direttamente al figlio.
Se un coniuge ritiene che l’altro abbia dichiarato una situazione economica e patrimoniale non corrispondente a quella effettiva può chiedere al Tribunale di disporre un accertamento tributario affinché sia accertata la situazione reale.
Competente, ai fini della presentazione del ricorso per separazione, è il Tribunale di Pisa.
Si lo può fare ma l’Avvocato non può minacciare azioni sproporzionate o vessatorie.
Il codice deontologico pone un divieto specifico subordinando tale attività al consenso di coloro che sono titolari della responsabilità genitoriale, sempre che non sussista conflitto di interessi con gli stessi.
L’Avvocato deve astenersi da simili iniziative tese ad ottenere deposizioni compiacenti.
L’Avvocato può nominare consulenti tecnici ed investigatori ove il caso lo richieda nell’interesse e per la tutela della parte assistita.
Ciò non è ammissibile ed una condotta in tal senso comporterebbe un comportamento illegittimo da parte dell’Avvocato.
La risposta non è poi così scontata visto che talvolta l’assistito cela informazioni utili alla difesa. Negare la verità all’Avvocato è un comportamento assolutamente da evitare e controproducente.
L’abilitazione alla professione forense non dispone limiti in tal senso.
Recarsi immediatamente da un Avvocato per valutare il pagamento del dovuto magari in termini agevolati e transattivi oppure per proporre un’opposizione a detto provvedimento.
Di norma un decreto ingiuntivo non è subito esecutivo ma lo diventa dopo quaranta giorni dalla notifica dello stesso. Il Giudice emette un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo se il debitore ha riconosciuto il debito in forma scritta o se il credito si fonda su assegno o su cambiale.
Lo sfratto è evitabile con il pagamento dei canoni scaduti, degli oneri accessori e degli interessi unitamente alla refusione delle spese legali. Nel caso in cui l’inquilino non possa saldare detti importi in occasione della prima udienza il Giudice assegna alla parte il termine di novanta giorni per “mettersi in regola”. Ove non fosse pagato il dovuto entro tale termine il contratto di locazione sarebbe dichiarato risolto ed il rilascio dell’abitazione non sarebbe rinviabile.
Ogni avvocato abilitato può operare su tutto il territorio nazionale.
L’agenzia delle entrate non può procedere a pignoramento della prima casa a condizione che tale immobile sia il solo di proprietà.
La norma parla di immobili e non di case. Se il contribuente è intestatario dell’abitazione in cui risiede e di un appezzamento di terra, visto che anche questo è un immobile, l’abitazione può cadere oggetto di pignoramento in quanto non costituisce l’unico immobile di proprietà. Cosa diversa per quel che concerne le cantine, garage e tutte le pertinenze dell’abitazione, le quali, anche se accatastate singolarmente, non privano l’immobile del requisito dell’unicità.
Il termine per sporgere querela è di tre mesi, non di novanta giorni, decorrenti dal giorno della notizia del fatto che costituisce reato.
Il credito si prescrive in dieci anni.
Gli importi da chiunque dovuti a titolo di pensione non possono essere pignorati per l’importo che corrisponda alla misura massima della pensione sociale, aumentato della metà. La somma eccedente tale ammontare è pignorabile nel limite di un quinto.
Contro le deliberazioni contrarie alla Legge od al Regolamento di condominio ogni condomino assente, dissenziente o astenuto può adire l’autorità giudiziaria chiedendone l’annullamento nel termine perentorio di trenta giorni, decorrente dalla data della deliberazione per i dissenzienti o gli astenuti e dalla data di comunicazione della deliberazione per gli assenti.
Il locatore può recedere dal contratto comunicando al conduttore la volontà di non proseguire nel rapporto di locazione. Il termine per comunicare la disdetta è sei mesi prima dalla scadenza del primo quadriennio.
Quando vuole adibire l’immobile ad uso abitativo, commerciale, artigianale e professionale per sé, per il coniuge, i figli i genitori o per i parenti entro il secondo grado.
La fattura non dimostra il credito in quanto di provenienza unilaterale.
Fanno piena prova salvo che la parte contro la quale vengono prodotti non li disconosca in modo chiaro e circostanziato. Non è ammesso un disconoscimento generico della parte contro la quale gli sms o le mail sono prodotti.
La risposta è affermativa. Le azioni di recupero devono essere intraprese entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, pena la revoca dell’incarico.
L’Avvocato Costagli riceve a Pisa, via S. Marta 63 ed a Pomarance (Pi), via Roma 11.
L’Avvocato Costagli persegue l’obiettivo primario di risolvere le problematiche, a lui sottoposte, fuori dalle aule di Giustizia.
L’Avvocato Costagli considera il ricorso al Tribunale come l’estremo rimedio dopo il naufragio delle trattative.
©2019 Studio Legale Avvocato Francesco Costagli
Pisa - Pomarance