Il Codice di Consumo contempla l’ipotesi del recesso del consumatore dai contratti stipulati con un professionista senza che ciò preveda conseguenze negative (esempio penali).
Con l’espressione “professionista” il legislatore vi ha ricompreso tutti coloro che agiscono a fini commerciali e professionali.
Il diritto di recesso disciplinato dal Codice di Consumo è un istituto diverso da quello previsto dal Codice Civile che deve essere pattuito tra le parti stipulanti un dato contratto.
Il diritto di recesso di cui al Codice di Consumo (di per sé unilaterale) può essere esercitato in due soli ipotesi: nei contratti a distanza (si pensi agli acquisti online) e per quei contratti conclusi al di fuori dei locali commerciali (esempio acquisti porta a porta).
Il recesso può essere esercitato (prima che scada il termine) con ogni modalità (esplicita e preferibilmente scritta) idonea a comunicare l’intenzione di recedere dal contratto.
La Legge dispone un termine di quattordici giorni per recedere da un contratto stipulato a distanza o stipulato fuori dai locali commerciali.
Alcuni esempi: per i contratti di fornitura (luca, gas, acqua) e di servizi il termine decorre dal giorno della conclusione del contratto; nei contratti di vendita il termine decorre da quando il consumatore ha acquisito il possesso effettivo del bene acquistato.
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Pisa - Pomarance